Cenni Storici

Il 1° gennaio 1893 nasce ufficialmente la Società Fanfara Albianese composta da 15 soci fondatori tra i quali il presidente Antonio Simonini (a lato l’ atto ufficiale). La banda di Albiano per la verità era già funzionante da circa 20 anni, questo periodo permise ai bandisti di affinarsi nella cultura musicale e se negli anni precedenti la fondazione la preparazione era un pò approssimativa, nell’ anno della fondazione e successivo partecipa con successo a concorsi indetti dalla Filarmonica di Arcola. A guidare la fanfara nei due concorsi fu il Maestro Manetti della  Marina Militare

Dal 1907 acquisisce la direzione della banda Alfredo Peroni,mentre Antonio Bucchioni ne è il presidente.

Nel periodo bellico (1915-1918) la banda interrompe l’ attività per l’ assenza di molti musicanti chiamati alle armi,ma nel finire del 1918 un gruppetto di musicanti festeggerà il ritorno a casa dei combattenti.Dal luglio del 1932 il Maestro Adamo Bucchioni prende la direzione della banda,mentre alcuni musicanti,seguiti da Guido Peroni, creano un complesso per suonare nelle balere.

Gli anni della seconda guerra mondiale vedono l ‘ interruzione delle attività del sodalizio, attività che riprenderanno nel 1946 con il concerto della Madonna della Salute, in quell’ anno debutta alla direzione il Maestro Giuseppe Peroni ed alla presidenza Martino Guerrera.

Nel 1991,sotto la presidenza di Sauro Bonatti, grazie al contributo soprattutto di tutta la popolazione albianese e dell’ amministrazione comunale,viene acquistata l’  antica osteria “Castellini” che diventerà nel 1992 la sede sociale della Filarmonica Albianese.

Nella preparazione delle manifestazioni del centenario, la Banda ha provveduto,con iniziativa autonoma ed utilizzando i soliti volontari del Sodalizio,al rifacimento della facciata del cosidetto “Ponte” nello storico nodo di San Martino.

Nell’ estate del 1993 hanno luogo i festeggiamenti per il centenario della Filarmonica con una serie di manifestazioni che si concluderanno con un grande raduno bandistico dove si assisterà al concerto delle filarmoniche di Arcola, Caprigliola, Filattiera, Fivizzano,Olivola, Pallerone e naturalmente della Filarmonica Albianese.

Nell’ anno 1999, dopo aver dedicato ben 63 anni della sua vita di cui 53 da maestro, scompare,dopo breve malattia,il Maestro Giuseppe Peroni e nello stesso anno, in occasione della festa della Madonna della Salute, debutta alla direzione della Filarmonica, il figlio Giovanni Peroni.Sotto la presidenza di Roberto Ratti viene intitolata al Maestro Giuseppe Peroni, la sede sociale con una cerimonia svoltasi nella festività di Santa Cecilia del novembre 1999.

Alla fine del 2001 Roberto Ratti rassegnò le dimissioni da presidente del sodalizio  e fu nominato presidente Gianfranco Bonatti.

Sotto la presidenza di Gianfranco Bonatti, nel Dicembre del 2008 La Filarmonica Albianese ha pubblicato, a cura del musicante Sauro Bonatti, un volume “Albiano e La Sua Filarmonica”. Con questa pubblicazione la Filarmonica ha voluto valorizzare il suo patrimonio storico-musicale,la sua presenza sul territorio e le persone che hanno fatto parte in qualche modo della banda, il tutto intrecciato con gli usi e costumi degli albianesi.

Il 4 Agosto 2013 la Società Filarmonica Albianese ha festeggiato i 12o anni della sua storia con un raduno bandistico che ha visto la partecipazione della Banda Musicale di Filattiera, della Musica Cittadina di Pontremoli e della Banda Musicale di Santo Stefano di Magra.

Il giorno 3 Novembre 2013, alla presenza del Commissario Prefettizio,Dott.ssa Franca Rosa è stato inaugurato il monumento ai caduti di Albiano Magra a seguito di un intervento straordinario di manutenzione eseguito dalla Filarmonica Albianese.In realtà il monumento fu installato il 30 Settembre 1956, ma con il tempo,  questo imponente scultura fu aggredita da tutte quelle patologie ambientali che la resero triste e abbandonata. La Filarmonica Albianese,diretta dal maestro Giovanni Peroni e presieduta da Gianfranco Bonatti, in occasione del 120° anniversario della sua fondazione, ha pensato che quel simbolo andava maggiormente rispettato per ricordare  a tutti che il tempo non deve attenuare i ricordi che rappresentano i lutti, le sofferenze e la dignità di un popolo.

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